Parenti Serpenti |
Scritto da Carmine Amoroso, adattato di Ermenegildo Pedrini |
Dopo il successo ottenuto con ” Il colpo della strega”, uno spettacolo sciolto e divertente dove il fine principale era quello di portare il pubblico al puro divertimento, si è voluto cimentarsi su un testo più impegnativo. La scelta è caduta su “Parenti serpenti” di Carmine Amoroso, che richiama il film di Mario Monicelli. La versione teatrale non è stata di facile realizzazione. Si trattava infatti di semplificare il più possibile la messinscena rendendola pulita e veloce per evitare di doversi confrontare con i frequenti cambi scena tipicamente cinematografici. Un grande lavoro che ha messo a dura prova non solo gli attori, ma anche scenografi tecnici e naturalmente il regista costretto a ideare un sistema di continuità delle scene alquanto impegnativo e non di facile realizzazione. Un grande lavoro anche dietro le quinte, pertanto, che ha consentito di portare sul palco un testo divertente per molti versi ma fondamentalmente amaro. Così accanto a sprazzi di autentico buonumore si accostano riflessioni molto serie che esaltano la vivacità e la capacità degli attori sul palco. TRAMADa una consueta riunione familiare per le feste natalizie, in cui tutti vogliono bene a tutti, all'annuncio dei nonni di volersi accasare da qualcuno dei figlio emerge quelle che realmente è: un'ipocrita serenità. Il fragile castello su cui s'erano costruiti anni di affetti case a pezzi. Un volto tristemente attuale della nostra società. "Gli amici te li scegli, i parenti te lo trovi (e te li tieni)... ma i parenti son serpenti" è la morale che chiuderà il lavoro. PROTAGONISTIDAMIANO Damiano Cucino LA PARTECIPAZIONE A "PALCOSCENICO TRENTINO"
Prestigioso riconoscimento per la nostra filodrammatica. Il regista Ermenegildo Pedrini, infatti ha ricevuto il premio per la miglior regia. La giuria, composta da Romeo Liccardo, Silvio Ravagni e Fabio Lucchi ha, infatti, giudicato come migliore la sua impostazione allo spettacolo. Piuttosto lusinghiera la motivazione: “Ha colpito l’apparente facilità con cui ha realizzato un’operazione drammaturgia alquanto difficile, mettendo in scena un testo inizialmente cinematografico e risolvendo con felici soluzioni registiche una commedia di costume, cinica e feroce fino al paradosso e attuale più che mai nel finale crudele.”
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