Odio sbianchezar |
Scritto da Luciano Zendron |
“Odio sbianchezar” rappresentò il primo allestimento in cui la scenografia si avvia a diventare sempre più essenziale e stilizzata. Si abbandonarono una volta per tutte “spezzati”, finestre, divani, tavoli e tutti i feticci del vecchio modo di fare teatro, per aprire le porte agli ampi confini di utilizzo delle luci e dei nuovi materiali, più plastici e polivalenti. Il tribunale in cui si svolgeva il processo, per esempio, venne rappresentato dal solo piedistallo del giudice, dietro al quale le ombre cinesi costruivano un finestrone tipico dei vecchi edifici. Così il ponte sotto il quale si ritrovava a dormire lo sfortunato LA TRAMALa trama è molto semplice: un uomo è costretto ogni estate a imbiancare l’intera casa, mentre la moglie se ne va in piscina con le amiche e i figli sono in giro a divertirsi. Ormai esasperato nel veder scorrere in tale maniera la stagione più bella dell’anno, il marito finisce per dare i numeri. Tutto questo lo porterà in tribunale e sarà proprio in questa occasione che svelerà tutti i retroscena di questa sua frustrazione. Sarà colpevole o innocente? I PROTAGONISTIArturo (il marito) Claudio Lazzeri Dal volume "Filodrammaticando" di Gianluca Filippi |